Museo Carlo Zauli

Il Museo Carlo Zauli è stato fondato da Matteo Zauli e dalla sua famiglia nel 2002. E’ un contenitore che, attraverso le sue collezioni, e le diverse attività culturali, esplora e diffonde l’arte contemporanea in tutti i suoi linguaggi, con un’attenzione particolare alla ceramica, materiale della tradizione locale. Si trova infatti a Faenza, in pieno centro storico, all’interno dei locali che furono dal 1949 di Carlo Zauli, uno dei più rappresentativi scultori del 900, di cui promuove il lavoro e la storia.

Lo spazio, sia espositivo che di produzione culturale, creato immediatamente dopo la morte dell’artista e’stato riprogettato in modo che raccontasse il suo lavoro e ricreasse, con strumenti attuali, la vitalità che ne aveva sempre caratterizzato l’atmosfera.

Il museo ospita due collezioni permanenti: una dedicata a Carlo Zauli e una composta dai lavori di artisti contemporanei. Svolge attività di conservazione, archiviazione e diffusione dell’opera dello scultore faentino attraverso la gestione dell’Archivio, mostre itineranti, pubblicazioni, eventi a lui dedicati.

E’ divenuto in questi anni un punto di riferimento nella produzione e nella divulgazione dell’arte contemporanea, grazie alle sue molteplici attività nell’avanguardia culturale e nella sperimentazione: dalle Residenze d’Artista, ai cicli di conferenze, a rassegne di musica contemporanea, al progetto di turismo culturale Padiglione Estate, oltre che a percorsi didattici per bambini, studenti e adulti, fino all’apertura di un Fab Lab.

Attraverso il progetto curatoriale Residenza d’Artista, e le altre collaborazioni con gli artisti, il Museo Carlo Zauli sta costruendo anche una sezione contemporanea di opere in ceramica, che ospita lavori, fra gli altri, di Yuri Ancarani, Salvatore Arancio, Sergia Avveduti, Lorenza Boisi, Pierpoalo Campanini, Gianni Caravaggio, David Casini, Alberto Garutti, Francesco Gennari, Eva Marisaldi, Mathieu Mercier, Maurizio Mercuri, Jonathan Monk, Daniel Silver, Trevisani, Sislej Xhafa, Italo Zuffi.

Per approfondimenti museozauli.it.

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